È in corso da lunedì 18 marzo, in Vaticano, la “Visita ad Limina Apostolorum” dei vescovi del Lazio. Questo evento rappresenta una significativa opportunità per i vescovi di riunirsi e dialogare con il Papa riguardo lo stato delle proprie diocesi, ricevendo da lui direzioni e risposte.
La Costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”, promulgata due anni fa da papa Francesco, attribuisce a questa visita un ruolo cruciale per la coesione e l’unità nella vita della Chiesa. Questa si pone come l’apice delle interazioni tra i vescovi di ogni diocesi, di ciascuna Conferenza episcopale e delle Strutture gerarchiche orientali con il vescovo di Roma, che accogliendo i suoi confratelli nell’episcopato, discute con loro delle questioni legate al benessere delle Chiese e al ministero pastorale dei vescovi, fornendo loro conferma e supporto nella fede e nell’amore.
Questa dinamica fortifica i legami di comunione gerarchica, mettendo in luce sia la universalità della Chiesa che l’unità del Collegio dei Vescovi (PE, 38). La visita, che generalmente avviene ogni cinque anni (l’ultima per le diocesi italiane risale al 2013), si sviluppa attraverso tre fasi chiave: il pellegrinaggio alle tombe dei Primi Apostoli, l’incontro con il Papa, e le discussioni presso i dicasteri e gli uffici giudiziari della Curia Romana.