Sabato 8 dicembre, alle ore 18.00, nella chiesa di San Domenico in Rieti avrà luogo uno speciale concerto d’organo, ad ingresso gratuito, affidato al maestro Frédéric Deschamps. Nella giornata, infatti, ricorrono i dieci anni dall’inaugurazione del Dom Bedos Roubo. Nel giorno dell’Immacolata del 2008, infatti, il cardinale Tarcisio Bertone benediceva lo strumento, nato dalla volontà di mons Luigi Bardotti di completare il recupero la grande chiesa – riaperta al culto nel 1999, dopo decenni di abbandono – dotandola di uno strumento adeguato.
Un’impresa, quella della costruzione dell’organo monumentale, che ha visto da mons Bardotti, affiancato dal Comitato San Domenico, affidare il lavoro all’organaro Barthélemy Formentelli, artigiano che costruisce e restaura secondo le regole classiche dell’arte organaria. L’opera è stata resa possibile grazie all’apporto finanziario in massima parte della Regione Lazio, con il contributo del Comune e della Provincia di Rieti, della Fondazione Varrone, della famiglia Begi e di piccole donazioni private.
Lo strumento
Lo strumento di Rieti è il lavoro d’organaria ed ebanisteria più elaborato mai costruito in Europa dopo la Rivoluzione Francese, per la cura delle sculture e la costruzione interamente manuale.
Il Dom Bedos Roubo è un organo classico alla francese, con cinque tastiere e pedaliera di 30 tasti; ha 57 registri e 4054 canne, con positivo tergale, consolle a finestra nello stile dei organi storici della Francia. La pedaliera a leggio alla “francese”, come da originale Dom Bédos-Roubo, è alternabile con una pedaliera diritta alla tedesca, per agevolare l’esecuzione della letteratura europea più recente. La cassa monumentale dello strumento misura 13 metri. Le pale musicali, le basi delle torri, tutte le decorazioni fitomorfe, compresi i vasi di spezie che sormontano le torri sono scolpite e incise a mano dal mastro ebanista Sergio Bellani, su legno di cirmolo.
Lo strumento presenta le canne di “Trompette a bataille” poste in bella vista, in orizzontale, secondo la moda spagnola dell’epoca. Barthélemy Formentelli ha completato l’organo con accessori aggiuntivi come gli usignoli dal pastorale effetto, l’unione tra la seconda e terza tastiera ed il pedale, e la predisposizione per un futuro ulteriore registro di “Gran Cornetto” sul grand’organo.
L’organista
Il maestro Frédéric Deschamps è nato nel 1985 a La Rochelle (Francia). A 15 anni, dopo alcuni anni di conservatorio, incontra l’organista Francis Chapelet, celebre concertista internazionale e grande specialista della musica barocca europea. Dopo questo incontro, Deschamps scopre i lavori del repertorio europeo del XVI al XVIII secolo.
Dal 2013, ha dato più di ottanta concerti nel mondo durante i quali ha potuto dividere col pubblico un repertorio che copre più di cinque secoli di musica. Anche il suo talento nell’improvvisare, in tutti gli stili, è riconosciuto e apprezzato ovunque. Tra i luoghi prestigiosi nei quali si è esibito, la cattedrale Notre-Dame di Parigi e la chiesa Santa-Maria di Lübeck in Germania. Le tastiere dell’organo Dom Bedos lo hanno già visto all’opera nel settembre 2014, in occasione di un concerto del Reate Festival.
Ha all’attivo diverse incisioni discografiche ed è organista titolare del grande organo storico Christophe Moucherel (1736), della cattedrale Sainte-Cécile, considerato come uno dei più grandi organi barocchi dell’Europa, ed anche del grande organo sinfonico Maurice Puget (1930), della collegiale Saint-Salvi ad Albi.